SBNK: recycled board creations


Lo skateboarding è uno sport nato sulle coste californiane nei primi anni ‘50.
Nel 1963 venne progettato il primo skateboard professionale, frutto della mente di Larry Stevenson, editore di Surf Guide e titolare dell’azienda Makaha.
Lo skateboarding oltre a essere uno sport è anche uno stile di vita: surfare sulle ruote significa anche farlo nella vita.
E’ uno sport da strada dove agilità, equilibrio, tecnica e spericolatezza sono le caratteristiche che ogni skater deve avere.
Cosa succede, però, se si cambia punto di vista? 

Se si tolgono le quattro ruote e si rimane a fare i conti con una tavola di legno, che porta con sé i segni tangibili della propria storia, dell’essere strumento per raggiungere uno scopo?
Succede che la materia si trasforma, l’equilibrio cambia, i graffi e le crepe del legno si valorizzano e da ostacolo diventano opportunità.
Opportunità di realizzare un pezzo unico e inimitabile, che parla e racconta la propria storia.
Io sono troppo curiosa per farmi sfuggire le storie, per non lasciarmi coinvolgere, per non chiedere.
Così, a Paratissima, ho gironzolato intorno allo stand di SBNK, finchè non sono riuscita a parlare con Alberto della Beffa, giovane artista torinese, che realizza mobili, utilizzando proprio le vecchie tavole da skate.
Alberto è stato molto gentile e ha dato risposta alle mie curiosità.

Perché l’utilizzo delle tavole da skateboarding per i tuoi progetti?
Perché io faccio skateboarding da una vita e, con il mio gruppo di amici, consumo un sacco di tavole.
Le tavole da skate sono soggette a consumarsi o a spezzarsi e a diventare, quindi, inutilizzabili. Sono comunque realizzate in legno d’acero pressato, che è molto resistente e che ha delle caratteristiche estetiche, che a me piacciono molto.
Le tavole da skate, poi, sono sempre disegnate e coloratissime. Nei miei progetti la parte grafica delle tavole rimane a vista e rende ogni pezzo creato un pezzo unico. 

Le tavole da skate hanno anche un’altra caratteristica: il legno di cui sono fatte è assemblato e rifinito con resine e quindi non può essere riciclato.
Anche per questo motivo vale la pena riutilizzarlo in altro modo.

Quando è nato il tuo progetto di riutilizzo delle tavole da skate per la creazione di pezzi d’arredamento?
Ho iniziato tre anni fa a realizzare i primi alberi. Poi lo scorso anno ho portato a Paratissima i miei primi lavori di arredo.
Ho avuto un buon riscontro da parte del pubblico e ho deciso di continuare a realizzarli. 

Quanto incidono il disegno, il colore e la grafica sul progetto da realizzare?
Cerco di accostare tavole con disegni e colori differenti. Non creo oggetti monocolori, mi piace di più l’oggetto variopinto.

Che caratteristiche deve avere la casa ideale per accogliere le tue opere?
Le persone interessate alle mie creazioni hanno tra i 30 e i 35 anni. In generale penso, che si sia diffuso il gusto di avere in casa oggetti di vario stile. Rispetto al passato, in cui gli arredamenti delle case seguivano un unico stile ben codificato, ora si tende ad avere oggetti che piacciono indipendentemente dallo stile della casa.

Tra gli oggetti che produci cosa ti piace di più.
A me piacciono molto gli alberi. 

Sono elementi puramente decorativi e sono realizzati,  usando le tavole da skate, che taglio a liste.
Mi piace creare le forme dell’albero, sfruttando le curvature della tavola.

Quali sono le difficoltà che si possono incontrare nel fare un prodotto artigianale come il tuo? 
La prima difficoltà nasce nel reperire la materia prima. E’ vero che, praticando lo skate come sport e avendo molti amici che lo praticano, riesco a reperire le tavole con il passa parola. Il problema è che non si riesce ad averne tante in poco tempo.
Un’altra difficoltà, legata al fatto che io ho cominciato da poco a realizzare oggetti d’arredo, è imparare a utilizzare bene gli strumenti che mi occorrono per lavorare le tavole.

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